Limite d’interesse sui titoli di Stato fissato dalla banca centrale
Nell’estate del 2012, la BCE ha annunciato l’intenzione di introdurre dei tetti ai tassi di interesse (ceiling rates, [interest] caps) per i titoli di Stato dei membri dell’UEM in difficoltà. In questo caso, la BCE acquisterà titoli sul mercato ogni volta che i loro prezzi scenderanno al di sotto di una certa soglia o i loro tassi di interesse supereranno un certo limite. – La politica della BCE di fissare dei limiti massimi per i tassi di interesse sui titoli di Stato, oltre i quali interviene, ha una serie di gravi conseguenze negative facilmente riconoscibili. — Gli Stati sono così isolati dall’effetto sanzionatorio del mercato dei capitali, che equivale a un invito a una politica fiscale lassista: la volontà di riforma è paralizzata e gli investitori si allontanano completamente dall’area dell’euro. — La politica monetaria perde la sua indipendenza rispetto alla politica fiscale. — Gli acquisti di titoli di Stato da parte della BCE hanno fondamentalmente un effetto di distribuzione all’interno degli Stati membri dell’UEM e non fanno parte di una politica monetaria di per sé basata su regole. — La BCE non può includere nel suo portafoglio titoli di Stato a rischio di insolvenza senza restrizioni; in ultima analisi, i membri con politiche di bilancio prudenti e solide sono responsabili dei rischi, e questo aumenta il disincanto nei confronti dell’Europa (non di quell’Europa!) tra la popolazione con conseguenze a lungo termine di vasta portata. — Infine, il Trattato UE (articolo 125 del TFUE) contiene esplicitamente una clausola di non salvataggio: la Comunità non è responsabile dei debiti degli enti pubblici degli Stati membri. Il tetto ai tassi di interesse dei titoli di Stato viola chiaramente questo accordo. – Cfr. presunzione, banca centrale, acquisti, banca centrale, bail-out, flessibilità interna, blame game, divieto di finanziamento del deficit, Meccanismo europeo di stabilizzazione, principio del voto unico, fallimento dell’UEM, peccato della BCE, uscita, pressione dei pari, argomentazione da asilo nido, neuro, policy clamp, salvataggio, bailout, stato ombra, club del debito, limite del sette per cento, solidarietà, finanza, patto di stabilità e crescita, meccanismo di stabilizzazione, europeo, fronte meridionale, redistribuzione, indotto dalle banche centrali, legame debito-produttività, conformità ai trattati, lisciatura dei tassi di interesse. – Cfr. Relazione mensile della Deutsche Bundesbank dell’ottobre 2012, pag. 19 s. (qualsiasi tipo di aiuto finanziario fornisce solo un po‘ di respiro che deve essere utilizzato per le misure di riforma).
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Professore universitario Dr. Gerhard Merk, Dipl.rer.pol., Dipl.rer.oec.
Professor Dr. Eckehard Krah, Dipl.rer.pol.
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