gli squilibri macroeconomici all’interno dell’Eurozona sono la causa della forte pressione sulla moneta comune e della lunga persistenza della crisi finanziaria seguita alla crisi dei subprime. Ciò ha portato alla necessità di individuare e monitorare precocemente gli squilibri. Tali squilibri sono regolarmente il risultato di una perdita di competitività, di elevati deficit delle partite correnti e di un aumento del debito pubblico. – Sulla base di questa intuizione, nel 2011 è stato deciso che la Commissione europea avrebbe preparato e pubblicato un rapporto annuale di allerta precoce (quadro di valutazione) in cui tutti i membri dell’UE – cioè al di fuori dell’Eurozona – sarebbero stati valutati e classificati. Il primo rapporto di allerta precoce è stato pubblicato nel febbraio 2012. Il rapporto mostra chiaramente che in diversi Paesi prevale una situazione di equilibrio macroeconomico preoccupante. Naturalmente, la Commissione ha solo la competenza di individuare gli squilibri. Il rispettivo rapporto di allerta precoce non contiene proposte su come contrastare eventuali squilibri. – Si veda spread obbligazionario, bail-out, ClubMed, disfunzionalità, area valutaria, Consiglio Ecofin, potenziale di ricatto, obbligazioni in euro, comune, Fondo Monetario Europeo, UEM esplosiva, patto fiscale, diritto di allerta, spread governativi, patto di rimborso del debito, europeo, squilibri, UEM-interna, conformità ai trattati, promozione della crescita, differenziali di crescita, area valutaria-interna, area valutaria, ottimale. – Cfr. Bollettino mensile della BCE di giugno 2012, pag. 83 e segg. (Informazioni legali e generali sull’Early Warning Report; risultati per l’UE e l’UEM), Rapporto annuale della BCE 2012, pag. 63 e segg. (Riduzione degli squilibri nell’UEM; panoramica; riferimenti).

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Professore universitario Dr. Gerhard Merk, Dipl.rer.pol., Dipl.rer.oec.
Professor Dr. Eckehard Krah, Dipl.rer.pol.
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