Lo Stato sociale, che oggi è densamente regolamentato in Europa, stabilisce pretese senza base: rende l’individuo indipendente da – un datore di lavoro così come – le proprie prestazioni. Questa è addirittura l’idea centrale dello Stato sociale. Tuttavia, questo blocca l’accesso contrattuale dell’individuo all’unica forza che lo aiuta a plasmare la sua vita economica, ovvero l’imprenditore, che cerca nuovi modi per guadagnare sul mercato. – Pertanto, un maggiore stato sociale porta inevitabilmente – a una disoccupazione sempre maggiore, – a una crescente pressione fiscale con la conseguenza di un esodo di lavoratori capaci e di aziende all’estero, – a un aumento della spesa pubblica (nel bilancio federale del 2013 circa il 57% della spesa) e – infine, all’inflazione. – Cfr. indice di tassazione, adeguamento dell’inflazione, obbligatorietà, reddito di cittadinanza, moneta di terza fascia, asilo nido per bambini, indice di indebitamento, governo, indice di pressione fiscale, principio di sussidiarietà, Patto di stabilità e crescita, indice di pressione fiscale, sostenibilità delle finanze pubbliche, pagamenti di trasferimento, articolo costituzionale uno, legge di Wagner, moneta di seconda fascia.

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Professore universitario Dr. Gerhard Merk, Dipl.rer.pol., Dipl.rer.oec.
Professor Dr. Eckehard Krah, Dipl.rer.pol.
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https://www.jung-stilling-gesellschaft.de/merk/
https://www.gerhardmerk.de/

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